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domenica 21 ottobre 2012

Del perchè lavoro nei Social Media, del perchè i Social Media potrebbero cambiare un po' le cose

Avevo 6 anni e andavo alle elementari. Mi ricordo solo che ero triste...
Avevo 11 anni e andavo alle medie, e mi trattavano di merda, perchè ero una voce fuori dal gruppo, ero diverso, arrogante dicevano, insicuro, dico io a qualche decennio di distanza.
Avevo 14 anni e andava al liceo,  e tiravo al 6 se andava bene.
Avevo 17 anni e facevo la terza liceo...e finalmente qualcuno iniziava a interessarsi  a me, al mio essere diverso, fuori dal coro ma con una gran voglia di esserci dentro.

Avevo 18 anni ed ero in 4 liceo con la media dell' 8.
A 19 uscivo dal liceo con il massimo dei voti
All' università facevo zero fatica e prendevo un 30 dopo ' altro.
Poi al second' anno vado in crisi, la fidanzata mi molla, ma io non mollo, sto male alla grande ma non mollo, penso ai miei prof del liceo, a chi ha creduto in me, capisco che anche se faccio fatica ad uscire di casa posso comunque farcela, e pian piano ne esco...
110 e tesi pubblicata...
E mi chiedono di rimanere a fare il dottorato...in Antropologia.
Ma mio padre mi dice che lui fino a 36 anni di certo non mi mantiene.

E allora inizio a lavorare, nel web, perchè è facile e si guadagna bene, faccio il freelance,entro in un azienda come partner, mi sfruttano a dovere, però mi pagano, e capisco che c' è un gap pazzesco tra chi fa comunizcazione da 20 e chi come me ha appena iniziato, allora creo la mia prima azienda, la seconda, la terza...

POI ARRIVANO I SOCIAL MEDIA

E inizio a vedere un mondo dove la gente dal basso può arrivare in alto, dove basta ascoltare, osservare, condividere e si può arrivare a far bene.
E allora iniziamo a fare social perchè è quello che ci  gira attorno e  perchè vediamo nei  Social la  capacità di far esprimere il signor nessuno a dare  voce a tuta quella potenzialità dal basso in cui abbiamo sempre creduto.

Facebook, una piattaforma con la strada spianata d aaltre piattaforma ormai decotte, inizia a fare la voce grossa, apro il mio primo account nel 2006, lo uso solo per trovare gli amici del liceo.
C' è chi si sfoga su facebook, chi inizia a usare twitter per fare il giornalista freelance, un paio di amici iniziano a fare tab, qualcuno mi chiede se voglio lavorare per qualcun' altro, dal basso, e io ci sto alla grande.
Intanto studio Analytics, prendo l' IQ, studio gli insights, capisco che prima a poi qualcuno inizierà a mettere la parola maketing e comunicazione davanti o in mezzo a Social, non passa tanto tempo e...

...I social diventano una cosa seria, le aziende ci arrivano alla grande, investono denaro, fanno piani di crescita e il social cresce, si espande, divora i vecchi media affaticati da nuove generazioni di persone che non sono più tanto disposte a credere che Dash rende più bianco il bianco.
Si sputtana, si corrompe, poi si riprende, le star arrivano su twitter, Nutella sbaraglia facebook, si fanno le campagne per avere il maggior numero di fan, e il giovane Mark fa pure un film, tanta roba!


In soli 6 anni i social tutti inclusi, mettono in dubbio sistemi che ne hanno 54, c' è chi resiste al cambiamento, ch si butta alla grande, chi ci entra con passo felpato e studia con attenzione, chi li prende come un fenomeno da circo.
In questo panorama si formano però delle nuove figure, esperti del media, esperti di 24 anni, con background universitari e con una gran voglia di far bene,una nuova generazione che va stimolata e aiutata a crescere.
I social media non cambieranno la struttura della comunicazione e del commercio, perchè non fanno altro che scimmiotare, su piattaforme e aggregatori di conversazioni, modelli che hanno centinaia di anni, cambieranno qualcosa perchè per fare i social ci vogliono menti giovani, irriverenti, arroganti, ci vuola capacità di adattarsi ogni 3 mesi, di cambiare visione ogni semestre, applicando però teorie di comunicazioni e dei media alla Aldo Grasso, alla Colombo, alla Seth Godin.
La strada è tracciata si dovrebbe scrivere per concludere un post del genere...
...La strada è tutta da tracciare, la si può tracciare o la si può seguire, ma in entrambe i casi serve una flessibilità che presuppone un enorme forza di cambiamento,.
I Social Media non cambieranno le aziende, sono le persone che le cambieranno, utilizzando i Social Media come strumento.
Aziende, ascoltate con attenzione, lasciate perdere la prepotenza da piramide anni 60, seguite i vostri fan, interessatevi ai vostri fan, non sono gli utenti a essere Brand Lovers, dovete essere voi ad essere Fan Lovers, i tempi cambiano, ora i vassoi li avete in mano voi, e non c' è cosa migliore per capire cosa vogliono le persone, che avere un vassoio pieno di bicchieri in mano.






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